mercoledì 10 gennaio 2018

La fine di un percorso

Questo ultimo post sarà un riepilogo di tutto l'approfondimento sviluppato sulla lingua artificiale, una sintesi di tutte le storie raccontate nel blog che hanno anche avuto modo di intrecciarsi tra loro, anzi, a volte l'esposizione di alcuni concetti non avrebbe avuto senso senza altri. 
La base della conoscenza passa per l'approfondimento, che però, per essere considerato tale, richiede come prima condizione di sapere chiaramente l'oggetto della ricerca, obbliga quindi a partire da una definizione (definizione) e solo una volta capito cosa si vuole analizzare si può passare a riflettere sui concetti che ruotano attorno ad esso (mappa), spesso trattati anche da articoli di giornale(articoli), che possono richiedere la conoscenza del termine equivalente anche in altre lingue (lingue , glossario).
Gli elementi alla base di ogni concetto (elementi costitutivi), così come le forme sostitutive (forme sostitutive), si possono spesso ritrovare già all'interno della definizione. 
Per quanto concerne i materiali sostitutivi che possono contraddistinguere ciò che è naturale da ciò che non lo è, la ricerca non mostra sempre risultati soddisfacenti come in questo caso. Il problema principale è stato causato dalla natura più astratta che concreta dell'oggetto in questione(materiali sostitutivi).
L'approfondimento poi non ha potuto non considerare anche le funzioni sostitutive (funzioni sostitutive). Le narrazioni sono risultate utili per poter introdurre una serie di concetti, di personaggi e di storie (narrazioni). 
I riferimenti trovati in tutti i campi artistici sono stati molteplici, dalla letteratura (letteratura narrativa), alla musica (musica), dal cinema (cinema) ai fumetti (fumetti).
A livello matematico e numerico è stato ugualmente interessante mettere in luce i numeri che ruotano attorno alla lingua artificiale, in particolare quelli di coloro che parlano tali lingue (numeri), per poi metterli a confronto con coloro che parlano una lingua naturale(statistiche , grafico). 
La ricerca si è poi spinta verso le specifiche (specifiche) e di conseguenza i simboli (simboli).
Come per la lingua naturale, anche quella artificiale si possono presentare rischi da cercare di evitare e saper contrastare (rischi). Diversi sono i mondi industriali e tecnologici che ruotano attorno all'oggetto in questione, che coinvolgono il cinema, l'informatica,ma anche il gioco (industrie , tecnologie). 
Uno degli aspetti più interessanti è stato scoprire coloro che si sono dedicati all'invenzione di lingue artificiali (storie e protagonisti), le ragioni che li hanno spinti e quindi le storie e i luoghi ad essi correlati (luoghi).
A questo punto ha avuto senso riflettere sia sugli utilizzatori di oggi e di ieri (utilizzatori), ma riflettere anche sui potenziali utilizzatori di domani, partendo dalle varie tipologie e modelli già esistenti (modelli).
Un approfondimento di carattere scientifico ha riguardato la scoperta di brevetti (brevetti). Sull'importanza dell'esistenza di una lingua comune, che è stato uno dei principali motivi che ha spinto vari illustri personaggi alla creazione di essa, è venuta fuori una riflessione legata ad una metafora (metafore).
Per concludere un abbecedario non spiegato che si pone come obiettivo quello di stimolare la curiosità del lettore (abbecedario), che può essere aiutata da una versione illustrata (abbecedario illustrato). 

sabato 2 dicembre 2017

Illustrazione abbecedario

come Appy polly loggy
foto tratta dal film "Arancia meccanica"


come Bausani (Alessandro)
foto di Alessandro Bausani


come Cocco Bill
fumetto tratto da "Cocco Bill", Jacovitti

come Denis Villeneuve
foto di Denis Villeneuve


 come Esperanto
bandiera simbolo Esperanto


come FIAR
logo di Facebook


come Gnòsi delle fànfole
"Gnòsi delle fànfole", Fosco Maraini


come Hannover
foto dall'alto di Hannover, luogo di morte di Leibniz


come Ido
copertina della grammatica completa di "Ido"


come Lle naa vanima
locandina "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello"


come Marinetti (Filippo Tommaso)
foto di Filippo Tommaso Marinetti


Ncome Na'vi 
locandina di "Avatar"


come Orwell (George)
copertina "1984", George Orwell


come Premio Nobel
logo Premio Nobel


come Query
foto scattata all' Oxford Dictionary relativo alla definizione di query


come Robot
esempio di robot


come Spinetta di Cuneo
foto di Spinetta di Cuneo, luogo di nascita di Peano


 come Torre di Babele
""Torre di Babele", Pieter Bruegel il Vecchio, 1563, olio su tavola, 114x155 cm"


 come Università di Varsavia
foto della biblioteca dell'Università di Varsavia


come Volapük
copertina di libro che tratta la lingua artificiale "Volapük"


come Zelanda (Nuova)
foto della campagna della Nuova Zelanda, luogo di ambientazione del film "Il signore degli anelli"

Abbecedario


A come Appy polly loggy
B come Bausani (Alessandro)
C come Cocco Bill
D come Denis Villeneuve
E come Esperanto
F come FIAR
G come Gnòsi delle fànfole
H come Hannover
I come Ido
L come Lle naa vanima
M come Marinetti
N come Na'vi
O come Orwell (George)
P come Premio Nobel
Q come Query
R come Robot
S come Spinetta di Cuneo
T come Torre di Babele
U come Università di Varsavia
V come Volapük
Z come Zelanda (Nuova)

Metafore

Come metafora sull'importanza di una lingua comune per permettere una comunicazione universale si può certamente citare la costruzione della Torre di Babele, narrata nella Bibbia nel libro della Genesi.


« Tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro: "Venite, facciamoci mattoni e cociamoli al fuoco". Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero: "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra". Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro linguaperché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro". Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra. »
(Gen. 11, 1-9)
La torre fu costruita sul fiume Eufrate nel Sennaar, in Mesopotamia, con l'intenzione di arrivare al cielo e quindi a Dio. Secondo quanto emerso dal racconto, all'epoca gli uomini parlavano tutti la stessa lingua. Dio, per impedire che la costruzione della torre venisse portata a termine, fece in modo che le persone parlassero lingue diverse, impedendo loro di capirsi l'un l'altro.

Nella foto che segue la "Torre di Babele", realizzata da Pieter Bruegel il Vecchio 



"Torre di Babele", Pieter Bruegel il Vecchio, 1563, olio su tavola, 114x155 cm


(nel link che segue, l'evoluzione nella rappresentazione artistica della torre
http://www.didatticarte.it/Blog/?p=3548)

A livello religioso, questo evento è visto come metafora di prepotenza e arroganza dell'uomo che sfida la natura, che si spinge oltre i limiti imposti dalla sua morale e dalla religione.

Questo episodio in realtà può essere visto come metafora dell'importanza di una lingua comune parlata da tutti. Gli uomini infatti non riuscirono a portare a termine il loro progetto perchè incapaci di comunicare tra loro.
Questo principio è alla base dei propositi di famosi e importanti linguisti e filosofi che nel corso delle loro vite hanno cercato e tentato di sviluppare un lingua artificiale che potesse favorire la comunicazione internazionale.



Brevetti

La maggior parte dei brevetti più interessanti riguardanti la lingua artificiale coinvolgono il mondo del linguaggio artificiale e dell'intelligenza artificiale(o i robot), quindi prevalentemente l'ambito informatico.
Alcuni significativi esempi:


  • Enhanced artificial intelligence language : è un metodo utilizzato per determinare una risposta appropriata a un input che include il collegamento di una pluralità di attributi a una pluralità di modelli di risposta usando una pluralità di espressioni booleane. Ogni attributo è associato a un insieme di modelli. Ogni modello all'interno dell'insieme di modelli è equivalente. (https://patents.google.com/patent/US7305372B2/en?q=artificial+lenguage&language=ITALIAN,ENGLISH)
esempio di robot
  • High level language-based robotic control system : questa invenzione è un sistema di controllo di robot basato su un linguaggio di alto livello che implementa un'algebra di operatore spaziale. Ci sono due lingue di alto livello incluse nel sistema. Al livello più alto, i programmi applicativi possono essere scritti in un linguaggio di applicazioni orientato al robot, inclusi ampi operatori come MOVE e GRASP. (https://www.google.it/search?q=google+traduttore&oq=google+traduttore&aqs=chrome..69i57j0l2j69i64l2j5.9117j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8)

Modelli

Esistono diversi modelli di lingua artificiale, classificabili secondo vari criteri.
Prima di tutto si possono classificare, in base alla funzione che svolgono in:
  •     le lingue ausiliarie,
  •     le lingue artistiche,
  •     le lingue logiche
In base alle regole grammaticali soddisfatte si dividono in:
  •     le lingue artificiali "a priori",
  •     le lingue artificiali "a posteriori"
In base all'alfabeto utilizzato si distinguono:
  •   lingue latiniche, create basandosi sul latino,
  •   lingue alibere, libere ma che utilizzano l'alfabeto latino,
  •   lingue libere, nell'utilizzo di altri alfabeti e vocaboli.
A seconda che siano o meno religiose si distinguono:
  • le lingue sacre,
  • le lingue laiche
Infine si possono anche distinguere:
  • le lingue naturalistiche, che hanno molte eccezioni,
  • le lingue non naturalistiche, che sono molto più logiche.

Nel parlare dei vari modelli vanno anche distinti le motivazioni che hanno portato alla creazione.
Molte lingue per il creatore sono uno strumento di "espressione di sé", a volte accompagnate da un senso del sacro, come nel caso di Ludwig Zamenhof e di Alessandro Busani.
In realtà la motivazione ludico-sacrale non è l'unica, infatti ci sono anche motivazioni laiche e utilitaristiche. Un altro motivo è quello di facilitare la comunicazione tra nativi parlanti lingue differenti.

Utilizzatori di ieri, di oggi, di domani

Per parlare circa gli utilizzatori della lingua artificiale è doveroso guardare il passato e il presente per  menzione il futuro stesso del linguaggio, si stanno infatti estinguendo centinaia di lingue locali e ,nel frattempo, la lingua sta per diventare la principale interfaccia artificiale nella comunicazione tra l'uomo e la macchina e tra gli uomini stessi mediante i traduttori automatici.


I linguaggi naturali subiscono mutazioni profonde sotto l'impatto delle telecomunicazioni, le lingue infatti si mescolano e si scambiano espressioni e termini. Nei prossimi decenni si prevede una forte riduzione del numero e della diffusione delle lingue minori, e quindi dei loro utilizzatori, a vantaggio di quelle più potenti che riescono ad imporsi, essendo più dotate di strumenti di telediffusione.


Storicamente si sono succeduti grandi imperi linguistici: dal latino dell'impero romano, sopravvissuto nella religione e nella cultura per molti secoli, all'arabo o all'inglese coloniale.
Resta difficile stabilire cosa accadrà al linguaggio del World Wide Web in futuro, quando, secondo previsioni, la maggior parte degli utenti non sarà più anglofona. Esistono anche sostenitori della lingua inglese che ritengono che sia esso stesso il linguaggio destinato a diventare l'unica lingua universale, ma che tuttavia è destinato a subire trasformazioni indotte dalla diffusione globale e dall'impatto tecnologico, ad esempio uno dei fattori critici sta nella distanza tra la pronuncia orale e la scrittura.
I prossimi linguaggi globali non potranno prescindere dal rapporto con la tecnologia; in realtà anche in passato il successo delle lingue globali è stato legato alla tecnica: solo l'efficacia dell'alfabeto latino ha permesso alla lingua latina di diffondersi e di restare codice ufficiale della cultura per secoli. Analoga è la valutazione per la tecnica araba di numerazione.

Nel mondo dei computer il linguaggio si comporta in modo diverso rispetto all'ordinaria comunicazione umana, infatti la comunicazione uomo-macchina utilizza varie risorse espressive, dai linguaggi di programmazione alle metafore iconiche.
I termini utilizzati dall'informatica sono propri del vocabolario inglese, ma la grammatica è semplificata. La grammatica artificiale elimina gli elementi accessori, come gli articoli, a meno che non abbiano una funzione logica determinante. Il ruolo dei termini deriva in primo luogo dalla posizione, tenendo conto che si tratta quasi sempre di frasi di tipo imperativo.
I linguaggi correnti dell'informatica sono già molto simili a un inglese semplificato, un inglese "sine flexione"



Nella storia dell'uomo sono tanti i casi di linguaggi che da naturali diventano in un certo senso artificiali, basti pensare al latino che da lingua viva al tempo dei romani è diventata una lingua morta ma funzionale per la cultura scientifica e filosofica del medioevo.


Alla fine del secolo scorso alcuni logici, tra i quali Peano, avanzavano l'ipotesi dell'interlingua, ritenendo utile per la comunità scientifica internazionale adottare un linguaggio comune universale, al posto delle lingue nazionali correnti.
Veniva proposto il latino sine flexione, ovvero una versione semplificata del latino.
L'ipotesi era ispirata anche alla lingua artificiale di Leibniz.
Con l'avvento dei computer oggi i linguaggi artificiali sono utilizzati da masse sempre crescenti di utilizzatori di computer. Diventa quindi sempre più urgente l'elaborazione di un linguaggio artificiale universale per una comunicazione all'interno di reti telematiche internazionali.
 

sulla sinistra Giovanni Peano, sulla destra Gottfried Wilhelm von Leibniz

Tra gli utilizzatori non possono non essere citati coloro che si dedicano allo studio di lingue artificiali internazionali quali l'Esperanto piuttosto che il volapük.
Elaborare una fonetica standard è stato ciò che ha fatto Zamenhof, nella creazione dell'Esperanto, linguaggio universale artificiale. Il linguista polacco propone il modello dell'italiano, infatti tra le lettere e i suoni dovrà esserci una corrispondenza stretta, un solo modo di pronunciare (evitare quindi ciò che accade in inglese con la pronuncia delle vocali). Zamenhof crede fortemente in una fonetica standard.
 Anche quando si parlerà con in computer, a livello internazionale, sarebbe molto comodo disporre di regole internazionali per la pronuncia delle lettere, creare cioè uno standard fonetico internazionale.


In ultima analisi, per affrontare le pressioni della globalizzazione tecnologia e fare chiarezza sul ruolo dell'evoluzione del linguaggio nel XXI secolo e sui futuri utilizzatori, potrebbe risultare conveniente entrare nel campo letterario e osservare l'evoluzione del linguaggio, specialmente nello scorso secolo.

Dante stesso insegna che il ruolo degli scrittori nel forgiare le lingue è fondamentale.
Lo scrittore irlandese Joyce, nelle sue ultime opere mescola parole ed espressioni di tutto il mondo, le sue parole sono infatti "parole-mondo", termini nei quali risuonano radici, elementi ed echi di tutte le lingue. Con ciò si evidenzia una delle tendenze della comunicazione moderna: il mescolarsi delle parole che crea dialetti ibridi.
Secondo Mc Luhan l'occidente alfabeta sarà invaso e sommerso da una era "orale e tribale", in cui le lingue si mescoleranno e si confonderanno continuamente.
Freud parla di "chimica sillabica", ritiene infatti che nell'inconscio i termini si fondono per dare vita ad aggregati più ricchi di significato.
Il linguaggio diventa una materia plasmabile come le "parole in libertà" dei futuristi. Leggendo i manifesti di Filippo Tommaso Marinetti si trovano numerosi elementi di interesse attuale e in particolare informatico, basti pensare all'abolizione della sintassi o alla fusione delle parole e delle lettere con segni e immagini.