sabato 2 dicembre 2017

Tecnologie

Nel parlare delle tecnologie che ruotano attorno alle lingue artificiali si può osservare come gli ambiti interessati siano molteplici.

Le lingue artificiali si ritrovano all'interno di saggi e manuali appositi (come nel caso dell'Esperanto), nei romanzi (come in "1984" di Orwell), piuttosto che nei fumetti (come in "Cocco Bill" di Jacovitti), nelle poesie (come in "Gnosi delle fanfole" di Maraini). Le lingue artificiali coinvolgono quindi a 360° il mondo editoriale.



da sinistra: fumetto di "Cocco Bill", Jacovitti; "Gnòsi delle fàanfole", Fosco Maraini; "1984" George Orwell


Le lingue artificiali vengono spesso create ad hoc per permettere a personaggi cinematografici di potersi esprimere, gli esempi più celebri riguardano i linguaggi alieni o comunque personaggi fantascientifici ( da "Avatar" di James Francis Cameron, a "Arrival" di Denis Villeneuve piuttosto che "Mars Attack!" di Tim Burton). Il cinema spesso coinvolge nella creazione di tali lingue  linguisti e professori universitari, come nel caso specifico di Paul Frommer, professore della Marshall School of Business avente un dottorato in linguistica, creatore del Na'vi, lingua parlata dai protagonisti di "Avatar".
Pandora, luogo di ambientazione del film "Avatar"

Risulta doveroso citare anche il mondo informatico, sempre più impegnato nella creazione e nello sviluppo di lingue e linguaggi artificiali di programmazione, utili anche per la progettazione dei robot.
immagine che comprende diversi linguaggi informatici 

Si registra anche il mondo del gioco, un tipico esempio è quello dell'Europanto. Questo linguaggio è stato inventato dal traduttore e scrittore Diego Marani come linguaggio da gioco, non ha regole proprie. Ogni frase deve mutare la struttura sintattica dal francese o dall'inglese e impiegare parole provenienti da almeno tre diverse lingue della Comunità europea.

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